Un paio di settimane fà con un pò di amici e la collaborazione del Larys Restaurant Rome, che ci ha gentilmente ospitato e deliziato di un ottima cena a tema Toscana, abbiamo dato vita ad una bellissima verticale di Verdicchio di Matelica Collestefano, annate: 2001, 2002, 2003, 2004, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010 e 2011.
Personalmente ho avuto la conferma che il Collestefano è tra i bianchi che preferisco in Italia e se rapportato al prezzo a quel punto non ha più rivali. Trovare una qualità ed una tenuta nel tempo così alta in un vino sotto i 10€ a me è la prima volta che capita.
Ora, prima di "annoiarvi" con le mie impressioni sui vini, vi faccio un piccolo riassunto della storia della nascita di questo grande vino.
Siamo nel 1978 ed i Marchionni riescono ad acquistare Collestefano ma la strada è ancora lunga, per arrivare al Verdicchio così come lo conosciamo noi bisogna attendere la piena maturità enologica di Fabio Marchionnni.
Neo laureato in Enologia lascia la sua terra per andare a fare esperienza all'estero, prima nel Baden presso due aziende vitivinicole e poi a Berlino in un'enoteca.
E' proprio qui che, quasi per gioco, Fabio decide di imbottigliare il proprio vino.
Tornato nelle Marche per reperire ai titolari dell'enoteca una campionatura dei migliori Verdicchio (Bucci, La Monacesca, ecc.), ci inseri il vino sfuso che faceva a casa; ai titolari piacque e l'incoraggiarono ad imbottigliarlo.
Personalmente ho avuto la conferma che il Collestefano è tra i bianchi che preferisco in Italia e se rapportato al prezzo a quel punto non ha più rivali. Trovare una qualità ed una tenuta nel tempo così alta in un vino sotto i 10€ a me è la prima volta che capita.
Ora, prima di "annoiarvi" con le mie impressioni sui vini, vi faccio un piccolo riassunto della storia della nascita di questo grande vino.
Siamo nel 1978 ed i Marchionni riescono ad acquistare Collestefano ma la strada è ancora lunga, per arrivare al Verdicchio così come lo conosciamo noi bisogna attendere la piena maturità enologica di Fabio Marchionnni.
Neo laureato in Enologia lascia la sua terra per andare a fare esperienza all'estero, prima nel Baden presso due aziende vitivinicole e poi a Berlino in un'enoteca.
E' proprio qui che, quasi per gioco, Fabio decide di imbottigliare il proprio vino.
Tornato nelle Marche per reperire ai titolari dell'enoteca una campionatura dei migliori Verdicchio (Bucci, La Monacesca, ecc.), ci inseri il vino sfuso che faceva a casa; ai titolari piacque e l'incoraggiarono ad imbottigliarlo.
Era il 1998, quando a Collestefano smisero di destinare le proprie uve alla cantina sociale di Matelica ed imbottigliarono la loro prima annata.
A Matelica nasce un piccolo grande vino, da subito diventato un vino culto per gli
appassionati.
I vigneti si trovano nella valle di Camerino ad un'altitudine di 450/500 metri. I terreni sono ricchi di scheletro, calcare e
con una buona componente di argilla. Il clima è temperato.
Collestefano è in regime di agricoltura biologico da sempre e certificato dal 1995.
Per creare un sistema autosufficiente viene adottato l'inerbimento e sono piantate tra i filari leguminose ed erba da sovescio. E' utilizzato solo concime organico e ridotto al minimo l’uso del rame.
Le piante sono allevate a doppio capovolto e guyot e l'esposizioni sono varie.
Per creare un sistema autosufficiente viene adottato l'inerbimento e sono piantate tra i filari leguminose ed erba da sovescio. E' utilizzato solo concime organico e ridotto al minimo l’uso del rame.
Le piante sono allevate a doppio capovolto e guyot e l'esposizioni sono varie.
Non continuo ad annoiarvi con altre storie, sappiate però che fa solo acciaio. Eccoci finalmente ai vini:
Colore
paglierino. Caldo ed espressivo con netti sentori minerali, fruttati e floreali.
Sbuffi di zafferano. Molto intenso. La versione un po’ più “larga” della
verticale complice anche l’annata. Bella bocca, nonostante la gioventù con
acidità e sapidità che sono già abbastanza bilanciate. Da bere,
senza aspettare!
Verdicchio di Matelica Collestefano
2010
Qui
viene fuori tutta l’acidità del Collestafano. Bel naso complesso, agrumato e
floreale, minerale e salmastro. E ancora note tostate. Col tempo esce una
sussurrata ed intrigante nota dolce, non riconducibile al frutto, come un leggero
sentore di miele. Sapidità e acidità a
go go!
Istruzione
per l’uso…prendere un cartone da dodici, riempire, nastrare e dimenticare in
cantina!
Verdicchio di Matelica Collestefano
2009
Seriamente
ossidato...peccato!
Verdicchio di Matelica Collestefano
2008
Naso
monotematico giocato su note tostate, con leggeri sbuffi qua e là, quando
fruttati quando floreali. In bocca scivola via. Col tempo si chiude, il meno
Collestefano della verticale.
Verdicchio di Matelica Collestefano
2007
Paglierino
carico con riflessi dorati. Naso fruttato, quasi esotico con un netto sentore
di ananas. La struttura è più grassa dei precedenti, in linea con l'annata.
Verdicchio di Matelica Collestefano
2006
Paglierino
brillante. Naso elegante e teso. Agrumato, gomma da frigo, floreale, nocciola
tostate, foglia di menta. Come nella 2010 ritorna la leggera nota dolciastra,
quel miele appena sussurrato, molto delicato ed intrigante. Sorso lungo ed
appagante, teso e “salino”.
Io gli faccio fare la stessa fine della 2010!
Giallo
dorato scarico. Il naso vira dallo schema classico del Collestefano, inizia a
ricordare quasi un riesling di grande invecchiamento. Molto affascinante ed elegante. Note di miele, nuance tostate e qualche sbuffo agrumato. Acidità ancora viva e bocca piena. Affascinante anche se fuori dagli schemi. Bottiglia a mio giudizio intaccata da una leggera ossidazione che non gli ha permesso di evolvere al meglio.
Verdicchio di Matelica Collestefano
2003
Giallo
paglierino. Integrissimo e molto fine, naso leggermente esotico e floreale,
foglie di camomilla. E ancora bellissime note tostate e sbuffi
quasi eterei. Ha una bellissima mineralità salmastra. In bocca ha ancora una
bella tensione acida ed una lunga persistenza, il bicchiere finisce in un
secondo e subito se ne cerca un altro. Molto Chablis…bellissimo…ad avercene…
Verdicchio di Matelica Collestefano
2002
Giallo
dorato scarico. Giocato su note tostate, miele di castagno e frutta matura .
Con l’ossigenazione i profumi mi rimandano in mosella, agli idrocarburi, a riesling con almeno 15/20
anni sulle spalle. In bocca si percepisce un leggero residuo zuccherino. Sorso
morbido ed appagante, elegante e lungo. Anche qui, stesso discorso della 2004, l'ossidazione gli ha fatto giocare un'altra partita...molto bella comunque!
Verdicchio di Matelica Collestefano
2001
L’ultimo
della verticale penso che alla cieca sarebbe finito tra i più giovani. Dopo 11
anni ha ancora un colore paglierino carico con leggeri riflessi dorati.
L’acidità la si percepisce ancora anche al naso dove sono nette le note
agrumate insieme a quelle marine che rimandano all’ostrica e ci rimandano
nuovamente nello Chablis. Anche in bocca si mantiene giovane ed aitante,
bella acidità, bella sapidità e gran bella persistenza. Al palato rimane un
“affascinante” mix di note marine e tostate. I miei complimenti!
In base alle preferenze dei singoli, il podio vede sul gradino più alto la 2006, secondo posto per la 2003, terzo posto per la 2001. Di seguito i risultati completi, tra parentesi ed in rosso trovate invece le mie preferenze.
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