Partiamo dal primo...
Approccio il Gravner Bianco 1991 con molto scetticismo ed anche ignoranza, è la prima volta che mi confronto con un suo vino dei vecchi tempi, i tempi della barrique.
Più
volte mi è capitato di bere i vini gravneriani affinati in anfora e ne sono
sempre uscito deluso.
L’idea che mi sono fatto parlando con amici e conoscenti è che sono vini che si “amano” o si “odiano”.
Io sono fra i secondi. Li trovo privi di personalità e fatico proprio ad accostarli alla mia idea di vino.
L’idea che mi sono fatto parlando con amici e conoscenti è che sono vini che si “amano” o si “odiano”.
Io sono fra i secondi. Li trovo privi di personalità e fatico proprio ad accostarli alla mia idea di vino.
Questo
invece mi ha letteralmente stregato, buonissimo.
Appena
versato è reticente, ci mette un po’ ad aprirsi ma quando lo fà mette in mostra
tutta la sua grande eleganza e si muove su fraganze minerali, agrumate e di
fiori bianchi.
In bocca è perfetto, un vino di gran classe. Elegantemente leggiadro e morbido come la migliore ballerina di danza classica. Affascinante. E’ nato un amore!
In bocca è perfetto, un vino di gran classe. Elegantemente leggiadro e morbido come la migliore ballerina di danza classica. Affascinante. E’ nato un amore!
Grazie Elisa per aver deciso di condividerlo con noi.
Nemmeno
il tempo di godermi l’amore sbocciato e già mi ritrovo con l’amante, francese
poi…intrigante eh?!!
Capelli di un biondo dorato carico…affascinante!
All’inizia resta un po’ tutta sulle sue, si fa desiderare!
Ma alla fine si concede e si avvicina, sempre di più, diffondendo nell’aria profumi invitanti che spaziano dal miele al caffè, dal fumè al caramello, dallo zafferano alla foglia secca, dall’uva passa al fungo, dalla terra arida alla frutta secca, lasciando una gradevolissima scia minerale.
E’ complessa e molto dinamica. Mi intriga sempre più…
Capelli di un biondo dorato carico…affascinante!
All’inizia resta un po’ tutta sulle sue, si fa desiderare!
Ma alla fine si concede e si avvicina, sempre di più, diffondendo nell’aria profumi invitanti che spaziano dal miele al caffè, dal fumè al caramello, dallo zafferano alla foglia secca, dall’uva passa al fungo, dalla terra arida alla frutta secca, lasciando una gradevolissima scia minerale.
E’ complessa e molto dinamica. Mi intriga sempre più…
Quando
si lascia assaporare si rivela in tutto il suo splendore, gran corpo,
esuberante ma sempre elegante, è tagliente, è lunga.
Come si chiama?!! Culée de Serrant 1999 Joly
Non sò scegliere…le amo entrambe!
Come si chiama?!! Culée de Serrant 1999 Joly
Non sò scegliere…le amo entrambe!
E' una dura lotta! :)
RispondiEliminaSimpatica la metafora donna e amante...
Quale scegliere?
Meglio tutte e due, potendo!
Intrigante post... anche io nella mia anzianità ricordo sempre con grande piacere i Gravner in barrique (mentre sconosco le anfore) specialmente alcune annate del blend "When the dreams are not end".
RispondiEliminaQuindi ricerchiamo queste vecchie chicche per un bevuta insieme!
Grazie ragazzi!
RispondiElimina@Kitty cerchiamo di potere ;)
@Massimo già mi sto muovendo :)
Bel post!!! Tocca rivedersi!!!!
RispondiEliminaQuando volete ;)
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