lunedì 22 ottobre 2012

Il Brunello con la B maiuscola. Biondi Santi Riserva.

Potevo iniziare meglio di così?!! Non credo! Avere la possibilità di parlare nel mio primo post del vino che dal primo giorno di questa mia passione è sempre stato un punto di riferimento, uno stile è qualcosa di fantastico. 
Di cosa sto parlando?!! Di una verticale di Brunello di Montalcino Riserva Biondi Santi, annate: 1985, 1983, 1975, 1971, 1964, 1958 e 1955. 
Teatro della degustazione l'hotel Rome Cavalieri dove durante il 46° Congresso dell'Associazione Italiana Sommelier sono stati organizzati vari seminari, questo era uno dei tanti.
La degustazione è stata guidata magistralmente da Armando Castagno e Paolo Lauciani con la partecipazione di Jacopo Biondi Santi.  
L'emozione di trovarsi a tu per tu con il mito dell'enologia italiana è stata tanta, come il giorno in cui visitai la cantina. In più si aggiunga che alcuni vini, con i quali da li a breve avrei avuto a che fare, vengono considerati i più grandi vini italiani e non solo del XX° secolo. 
Jacopo Biondi Santi ci racconta che la Riserva 1955 è stato inserita da Wine Spectator tra i 12 migliori vini al mondo del XX° secolo, unico italiano.Chi sono gli altri 11?!! Chateau Margaux 1900, Chateau Petrus 1961, Quinta do Naval Vintage Port Nacional 1931, Inglenook Cabernet Sauvignon Napa Valley 1941, Domaine de la Romanée-Conti Romanèe-Conti 1937, Penfolds Grange Hermitage 1955, Chateau d'Yquem 1921, Heitz Cabernet Napa Valley Martha's Vineyard 1974, Chateau Mouton Rothschild 1945, Paul Jaboulet Ainè Hermitage La Chapelle 1961, Chateau Cheval Blanc 1947.
Continua con la Riserva 1964 insignita dall'Associazione Italiana Sommelier con il premio "Bibenda 2012" per essere "il vino migliore dei 150 anni dell'Italia Unita."
Jacopo prosegue raccontandoci della selezione clonale operata dal papà Franco, negli anni '70, nelle vecchie viti del greppo, che ha portata nelle vendemmie successive alla selezione di un clone di Sangiovese, il BBS/11. Dove BBS sta per Brunello Biondi Santi ed 11 è il numero della vite. Da questo clone sono state prelevate le gemme successivamente innestate sulle nuove barbatelle.
E non ultimo ci racconta della verticale storica organizzata dal papà, tre generazioni di Brunello, Ferruccio, Tancredi e Franco. Era il 28 Settembre 1994, presenti 16 giornalisti delle più autorevoli riviste enologiche di tutto il mondo e Franco Biondi Santi decide di dar vita ad una verticale storica delle Riserve: 1888, 1891, 1925, 1945, 1955, 1964, 1968, 1970, 1971, 1975, 1981, 1983, 1985, 1987, 1988.
In quell'occasione Nicholas Belfrage (Decanter) assegnò 10/10 alla Riserva 1891 descrivendolo il miglior vino in assoluto nonostante i suoi 103 anni.  
Potrei continuare per ore a parlare della famiglia Biondi Santi e del loro Brunello ma passarei molto volentieri la parola ai vini visto che è stata un'esperienza unica ed una verticale forse irripetibile.


Brunello di Montalcino Biondi Santi Riserva 1985 (ricolmata 31 Ottobre 2000)
Grande vendemmia, un filo sotto a quelle del 1983, 1975 e 1971.
Colore brillante e perfettamente integro.
Ha un bel naso sussurrato che denota grande eleganza e nobiltà e rende subito l’idea di quello che sarà il proseguo della verticale. Spiccano note calcaree, spezie delicate, lievi note ferrose, arancia amara, sottobosco, humus, tartufo e pietra.
In bocca si ritrovano l’arancia e la pietra. Lungo, appagante.


Brunello di Montalcino Biondi Santi Riserva 1983 (ricolmata 29 Dicembre 2000)
Colore brillante e perfettamente integro.
Naso giocato su note di  fiori freschi, rosa, violetta, frutta fresca, tabacco dolce, cuoio, arancia sanguinella. Aspettandolo un po’ esce una bella nuance balsamica.
Denota una maggiore struttura ed una maggiore propensione all’invecchiamento rispetto al precedente integrando al tempo stesso una beva disarmante.

 Brunello di montalcino Biondi Santi Riserva 1975 (ricolmata il 5 Settembre 2000)
Colore brillante e perfettamente integro.
Il tempo si fa si sentire,  in senso buono chiaramente, il naso, di grandissima intensità, presenta note di terziarizzazione più marcate rispetto ai precedenti ed allo stesso tempo rimane ancora perfettamente fruttato.
Vira dalla visciola al goudron dalla foglia di menta alla castagna bollita, dall’ematico al sottobosco.
In bocca ha un bel tannino dolce e sembra quasi raccontare una fiaba, che armonia!
Del resto, come ci racconta Jacopo Biondi Santi quella del ’75 è stata una grande vendemmia al Greppo e a Montalcino in generale ed il vino rende bene l’idea.

Brunello di Montalcino Biondi Santi Riserva 1971 (ricolmata il 14 Giugno 2001)
Colore brillante e perfettamente integro.
Naso con un netto sentore che ricorda l’asfalto bagnato più che il goudron. Si fanno spazio anche nuance floreali di fiori secchi, rosa appassita, sottobosco, un leggero sentore di tartufo, tabacco, cuoio e l’immancabile nota agrumata di arancia sanguinella. Ossigenandosi viene fuori anche qui una nota balsamica di foglia di menta.
Al palato è un “mostro” di sapidità…da berne a secchi!
La 1971 è stata una delle prime vendemmie di Franco Biondi Santi.

Brunello di Montalcino Biondi Santi Riserva 1964 (ricolmata il 20 Settembre 1985)
Il colore inizia ad impressionare, lascia a bocca aperta…dopo 48 anni dalla vendemmia è ancora brillante.
Naso di una complessità unica, dove la frutta rossa con una bella ciliegia la fa ancora da padrona nascondendo l’età! Completano il quadro aromatico sentori di goudron e l’immancabile arancia, questa volta amara, una appena accennata nota balsamica sempre di foglia di menta, sottobosco, humus, fungo, incenso, tabacco, cuoio e note ferrose.
Ad arricchire ancor di più la complessità aromatica c’è anche una bella nota “marina”.
In bocca frutta rossa quasi acerba, bellissima sapidità ed acidità perfettamente integrate. “Marino” anche al palato. Infinito. Frutto di una vendemmia perfetta. Monumentale…chapeau!

Brunello di Montalcino Biondi Santi Riserva 1958 (ricolmata nel 2000)
Colore evoluto rispetto al resto della batteria.
Al naso note di nocciola, goudron e pietra focaia, terra arida e polvere.
Molto nobile ma in fase decadente, è comunque un vino di 52 anni frutto di una vendemmia non fra le migliori.
In bocca chiude con una bella arancia amara e sentori che rimandano alla pietra focaia. 
Ci spiega Jacopo Biondi Santi che per alcuni aspetti come la durata nel tempo può essere comparata alla riserva 1985.


Brunello di Montalcino Biondi Santi Riserva 1955 (ricolmata il 3 giugno 2000)
Beh, mettere il naso in questo bicchiere mi ha magicamente “trasportato” a Montalcino!
Sarà per il netto odore di ragù toscano, sarà che quando bevo Brunello soprattutto Biondi Santi penso al mio amore per Montalcino, sarà che qui siamo di fronte ad un altro capolavoro senza se e senza ma che non dimenticherò mai, fatto sta che ero lì!
Vendemmia eccezionale, “mostro” di complessità…note balsamiche, tabacco, caffè d’orzo,sottobosco, tartufo, fungo e ancora note di curry, erbe aromatiche, fiori e mare.
In bocca ritrovo caffè e tabacco su tutto. Grandissima tensione acida. 57 anni e non sentirli.
Altro monumento…m’inchino nuovamente!


2 commenti:

  1. Che bello qui! :))
    Finalmente uno spazio tutto tuo e poi inizi alla grande insomma con biondi santi!
    In bocca al lupoooo

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  2. Crepi :-)
    Grazie...è un onore ricevere complimenti da te, non l'avevo letto prima se no ti avrei ringraziato di persone ieri!

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