lunedì 9 dicembre 2013

Tre perle dell'enologia mondiale

E bene si, tre perle dell’enologia mondiale. Secondo me questo è il miglior modo per definire i tre Taurasi Riserva 1968 di Mastroberardino: Piano d’Angelo, Castelfranci e Montemarano.
Già dai colori si intuisce che si è di fronte a dei capolavori, a dei veri e propri fuoriclasse che dopo 45 anni si presentano ancora color rubino compatto e brillante.
Ed appena inizi a snasare qua e là hai la conferma che non ti sei sbagliato, chi più e chi leggermente meno conservano ancora un frutto di un integrità ed pulizia impressionante.
E quando li bevi non puoi far altro che goderne a pieno e pensare di avere avuto la fortuna, almeno una volta nella vita, di averli assaggiati.
Non mi piace dar voti e non li darò nemmeno in questa occasione ma saremmo molto molto in alto nella scala, rientrano sicuramente tra le mie migliori bevute al pari di altri vini ben più blasonati.

domenica 29 settembre 2013

Una giornata a Le Casalte

La frase che sentirete più di frequente a Le Casalte è: "Qui dovete sentirvi come a casa vostra!".
Ed è proprio così, a Le Casalte ognuno si sente a casa propria e questo grazie a Chiara Barioffi, grande padrona di casa, in grado di far sentire anche l'ospite più timido a proprio agio ed in totale relax.
Sabato 15 giugno, partenza alle 8,30 ed arrivo a Montepulciano alle ore 11,00, giusto il tempo di un piccolo spuntino a base di prosciutto toscano, una breve visita  alla cantina storica della famiglia Crociani nel centro di Montepulciano e via...direzione Le Casalte!
Per arrivare da Chiara bisogna percorrere una stradina sterrata che si districa tra fantastici casali e vigneti e dopo un bel po' di curve, come in ogni strada di "campagna" che si rispetti, ecco spuntare quel magnifico posto che è Le Casalte.

mercoledì 10 luglio 2013

Profumo di Toscana. Profumo di Casa. Il Giglio, Montalcino.

Rosa, lavanda, muschio bianco, legna da ardere, olio...ma soprattutto casa. Ebbene si, questi sono i profumi che si respirano non appena si mette piede all'Albergo "Il Giglio" di Montalcino.
Profumo di casa??? Si. Profumo di casa.
È una sensazione strana e non facile da spiegare...
Tutto comincia con le prime curve per arrivare in paese...le colline morbide che sembran fatte di panna, fanno quasi venire voglia di rotolarsi giu per poi rialzarsi con le ginocchia "verdi" come da bambini, i cipressi che svettano e che interrompono il sinuoso ondeggiare delle dune...in lontananza si iniziano a vedere i primi casolari toscani...un'altra curva ed eccoci superare BD, poi subito a destra l'insegna "Montalcino mt 564" semplice, essenziale, bellissima!!!!
Siamo arrivati in paese. Montalcino.
E finalmente, dopo aver "parcheggiato" la macchina rigorosamente sulla salitella che porta alla "piazza di sopra", entriamo al Giglio.

domenica 28 aprile 2013

L'emozione è un'altra cosa!

Un paio di sabati fa con un po’ di amici si è tirato il collo a qualche bottiglia di Brunello di Montalcino Riserva di Gianfranco Soldera; Case Basse dalla 2006 alla 1996 più la 1983, Intistieti la 1995. A margine una bottiglia sempre di Soldera di Vino da Tavola 1980.
Dopo le ultime dichiarazioni ero tentato di saltare la degustazione però alla fine mi son detto di assaggiarli nuovamente…risultato?!! Si conferma un vino capace di piacermi in alcuni casi ma non capace di emozionarmi a differenza di altri vini ilcinesi, come ad esempio questi.
La bottiglia che più mi è piaciuta è stata sicuramente la Riserva Casa Basse 2001 (eleganza pura), seguita dalla Riserva Case Basse 1998 (pulizia ed intensità al naso sopraffina) e dalla Riserva Case Basse 2004 (una “bomba”!).
 Per il resto vini anche buoni ma sicuramente non da strapparsi i capelli e che a queste cifre lascio volentieri ad altri dirottando i miei acquisti altrove.
Detto questo ecco le mie impressioni sui vini bevuti:

lunedì 8 aprile 2013

Il Signore del Brunello ci ha lasciati...

Franco Biondi Santi ci ha lasciato. 
Si potrebbe dire molto di tutto il bene che ha fatto, per Montalcino, per l'Italia, per tutti noi appassionati, ma a me piace ricordarlo facendo parlare i suoi vini che ebbi la fortuna e l'onore di poter raccontare nel primo post di Mad Tastings. Avrei potuto parlare di tante altre cose ma non avrei mai sperato in un post inaugurale più bello.
In quella degustazione ebbi la fortuna di assaporare vini come la Riserva '55 e la Riserva '64 che per me resteranno sempre nell'olimpo del vino mondiale. 
Fin dall'inizio della mia passione, è stato la persona che mi ha "segnato il cammino" per cui grazie ed arrivederci Signore del Brunello, io voglio ricordarla così...

domenica 10 marzo 2013

Quando il nebbiolo non "significa" langa!

Un paio di settimane fa è andata in scena un’altra piacevolissima serata con il solito bel gruppetto di amici.
Come al solito ci siamo ritrovati al Salotto Culinario dove coccolati dagli ottimi piatti dello chef Dino De Bellis questa volta abbiamo “approfondito” il tema nebbiolo “extra langhe”. Valtellina, Carema, Boca, Gattinare, Ghemme, Lessona e non solo...
Come consuetudine abbiamo aperto con due bollicine, una italiana ed una francese, una bianca ed una rosa, il San Giorgio Erbaluce di Caluso Spumante 2007 Cieck e lo Champagne Rosè de Saignée Brut Fleury.
L’italiano è interessante, ha un bel naso agrumato e giocato su sentori di erbe aromatiche ed in bocca è bello asciutto, di buona persistenza e bella beva.
Lo Champagne è invece molto affascinante con un bel bouquet di piccoli frutti rossi, lamponi su tutti, scorza di pompelmo rosa, profumi dolci di pasticceria appena sfornata ed un’ammaliante mineralità. Il sorso è accattivante, teso, intenso e persistente, il bicchiere finisce in un attimo.

lunedì 25 febbraio 2013

Benvenuto Brunello 2013

Dopo la due giorni ilcinese ecco le mie impressioni a caldo sulle nuove annate presentate.
Due premesse sono d'obbligo: non ho assaggiato tutto e gli assaggi sono stati abbastanza veloci. 
Detto questo la 2008 mi ha dato l’idea della classica annata dove “la mano dell’uomo ha avuto il suo peso”, chi ha interpretato bene l’annata è riuscito a fare buonissimi vini e vice versa.
Con le dovute eccezioni mi è sembrata un’annata che si fa già bere con vini già abbastanza espressivi, giocati su note più scure rispetto ai 2007 e non da lungo invecchiamento.

venerdì 15 febbraio 2013

...che poi alla fine...perchè scegliere?!!

Un paio di settimane fa, una bellissima cena tra amici si è trasformata in un susseguirsi di emozione grazie a due vini che mi hanno letteralmente entusiasmato e forse non solo a me.
Partiamo dal primo... 
Approccio il Gravner Bianco 1991 con molto scetticismo ed anche ignoranza, è la prima volta che mi confronto con un suo vino dei vecchi tempi, i tempi della barrique.
Più volte mi è capitato di bere i vini gravneriani affinati in anfora e ne sono sempre uscito deluso. 
L’idea che mi sono fatto parlando con amici e conoscenti è che sono vini che si “amano” o si “odiano”. 
Io sono fra i secondi.  Li trovo privi di personalità e fatico proprio ad accostarli alla mia idea di vino. 
Questo invece mi ha letteralmente stregato, buonissimo.
Appena versato è reticente, ci mette un po’ ad aprirsi ma quando lo fà mette in mostra tutta la sua grande eleganza e si muove su fraganze minerali, agrumate e di fiori bianchi.

martedì 12 febbraio 2013

La Riserva del Fondatore Giulio Ferrari

Molti anni fa un giovane cantiniere trentino ebbe un’idea: trasferire la tradizione dei migliori Champagne francesi nella sua terra. Indovinate come si chiamava quel ragazzo?!! Bravi…Giulio Ferrari!
Era il 1902, e Giulio Ferrari, che veniva dagli studi effettuati presto la prestigiosa scuola di viticultura di Montpellier e dagli svariati viaggi studio tra Reims ed Epernay, iniziò ad avviare la sua cantina a Trento, piantando le prime barbatelle di Chardonnay sulla collina di Tenna.
Il risultato fu la produzione di pochissime bottiglie che nonostante l’elevato prezzo divennero ben presto poche per soddisfare le richieste di tutti i suoi estimatori. Ben presto iniziarono ad arrivare i primi riconoscimenti ed iniziò ad aumentare la produzione aziendale.

mercoledì 30 gennaio 2013

A Sangiovese Purosangue “vincono” i giovani di Radda!

Davide Bonucci non si smentisce mai.
Per la terza volta sbarca a Roma con Sangiovese Purosangue infilando un altro successone. 
Sempre in collaborazione con Riserva Grande ha dato vita ad una bellissima degustazione che ha messo a confronto le diverse espressioni del Sangiovese di Toscana.
Il viaggio, di bicchiere in bicchiere, è stato lungo ed incantevole. Si sono toccati i più svariati terroir, dal Chianti Classico a Scansano, dall’Amiata a San Gimignano, da Murlo a Carmignano. Presenti sia produttori affermati come Montevertine, Felsina, Fontodi  che piccole grandi sorprese come Istine e l’Erta di Radda.