domenica 11 novembre 2012

Salvioni: tradizione a Montalcino!

Prima annata prodotta la 1985, da qui ha inizio la bellissima storia di Giulio e Mirella Salvioni che gestiscono con i figli questa splendida azienda a conduzione familiare che ci ha regalato grandi Brunello di stampo tradizionale. Tradizione che il buon Giulio Salvioni, alfiere del sangiovese in purezza e della botte grande, rigorosamente di rovere di slavonia, mette al primo posto sempre e comunque.
L'azienda agricola "La Cerbaiola" si trova a circa 4km da Montalcino ad un altitudine di circa 420 metri  e si estende per 20h, di cui 4h vitati ed iscritti tutti a Brunello, un pò di uliveto ed il resto a bosco. Bosco che per Giulio Salvioni svolge un grande ruolo nell'ecosistema che da origine a questi grandi vini definendolo "il polmone del vigneto" e dimostrando un grandissimo amore per la sua terra. 
A "La Cerbaiola" si svolgono le operazioni di vendemmia, vinificazione, affinamento e stoccaggio del Rosso, mentre il Brunello viene affinato e stoccato nella cantina nel centro storico di Montalcino.
I vigneti sono tutti esposti a sud-est prendono quindi il sole fin dal primo mattino ed il terreno è ricco di galestro.
Giulio Salvioni, toscano verace dalla grande simpatia, ci parla del sangiovese definendolo "un animalaccio" con il quale bisogna mediare e come specchio dell'annata, cosa che sembrerebbe scontata ma che invece non sempre lo è. 
In annate "minori" non si fa problemi a produrre solo Rosso di Montalcino, come successe nel 2002, ed in annate eccelse come la 2006 invece è uscito solo con il Brunello. Non fa riserva e la produzione media annua oscilla tra le 10.000 e le 15.000 bottiglie. 
L'azienda non è certificata biologica ma in realtà è come se lo fosse, in vigna solo rame e zolfo.
Qualità al primo posto a discapito della quantità e qui entra in gioco la moglie Mirella, grande interprete della cosiddetta "vendemmia verde". Giulio Salvioni ci racconta che in quei giorni evita di andare nel vigneto, non ce la fà, gli piange il cuore a veder tutta quell'uva buttata ma sà che è fondamentale per raggiungere questi risultati.
Dopo queste belle premesse inizia la degustazione di un Rosso e sei Brunello: ecco le mie impressioni.

Rosso di Montalcino 2007 
Si apre con questo bel Rosso dallo spettro aromatico un pò cupo rispetto al Brunello pari annata. In evidenza note di ciliegia, mora, viola, sentori di sottobosco ed una lieve speziatura. 
Al palato entra dolce e poi viene fuori una grandissima acidità ed un bel tannino setoso.

Brunello di Montalcino 2003
Si passa al Brunello partendo dall'annata 2003 che personalmente non disprezzo anzi. 
Gran bel naso con note mentolate e di eucalipto per poi virare su un bel frutto ancora croccante e dolce e su note floreali. Leggeri sbuffi di torrefazione. In bocca paga un pò lo scotto dell'annata, il tannino è un pò polveroso ma ha comunque dei bei ritorni balsamici ed una bella persistenza ma di media durata. Vino piacevolissimo, una delle migliori espressioni dell'annata.

Brunello di Montalcino 2005
Vino da subito molto elegante, molto "femminile". Marasca, balsamico, bella florealità. Vino molto solare e piacevole. In bocca si ritrovano l'eleganza e la piacevolezza del naso fuse in un perfetto equilibrio. L'annata anche qui si fa sentire più in bocca che al naso con una persistenza non lunghissima ma tirar fuori un Brunello del genere in questa annata è per me qualcosa di "fenomenale". 

Brunello di Montalcino 2004
Eccoci ad un cavallo di razza, un vino di grande carattere. Brunello austero, di grande complessità con  profumi molto puliti e netti, in continua evoluzione. Parte molto minerale, roccia, grafite per poi virare su note di humus, ginepro e china. E ancora sentori di frutta, quasi croccante, arancia amara, frutti rossi. 
In bocca è di grande impatto, dimostra tutto il suo carattere, tutto il suo peso ma con una grande acidità che gli permette già adesso di avere una bella beva. Lunghissima persistenza con una piacevole scia sapida.
Brunello di Montalcino 2007
Si passa al 2007 che forse paga un pò la "caratura" del 2004 ma si difende lo stesso alla grandissima. Grande eleganza, balsamico da subito viene poi fuori la dolcezza del frutto. E ancora una mineralità quasi iodata, sentori di macchia e tabacco biondo. In bocca si percepisce subito la piacevolezza dei profumi, molto elegante e con una bella persistenza.

Brunello di Montalcino 2006
In fase di chiusura al naso ma al palato mostra tutta la sua stoffa. E' già quasi armonico, ha un grandissimo equilibrio ed un tannino serrato ma levigatissimo. Lunghissima persistenza. Si percepisce un grandissimo potenziale probabilmente più del 2004.

Brunello di Montalcino 2000
Ed eccoci all'ultimo Brunello della verticale. Ah...bello bello bello, lo avevo già apprezzato a Sangiovese Purosangue e si conferma un grande brunello. Naso di grande eleganza e complessità con note che vanno dal balsamico al floreale, dal fruttato al minerale, vino di grande dinamicità. Foglie di menta, liquirizia, pietra focaia, arancia amara, terra arida, alloro, rosa, humus, nuance funginee, chiodi di garofano e pepe. 
In bocca entra in punta di piedi con grande eleganza e termina con un bellissimo finale sapido, persistenza lunghissima.

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